Pellegrino Snichelotto

PELLEGRINO SNICHELOTTO INTESTARIO DELLE BORSE DI STUDIO

Nel 2020, nel centenario della nascita di Pellegrino Snichelotto, AssoMiMe, Associazione presieduta dal figlio Luigi, ha deliberato l’erogazione di borse di studio, dedicate ed intitolate al padre, nel ricordo della sua opera di medico, saggista, filantropo e uomo di elevato spessore etico e morale.

La sua figura ha ispirato la nostra filosofia ed azione associativa, infatti, durante il suo percorso di vita, sia umano che professionale, ha sempre favorito l’incontro, la partecipazione e la condivisione dei valori fondanti la nostra costituzione e la nostra storia. Nato a Vicenza nel novembre del 1920, da una famiglia veneta di tradizioni cattoliche e democratiche, trascorse parte della sua gioventù a Vicenza e nel Veneto, frequentando l’Azione Cattolica e stabilendo forti legami con molti intellettuali dell’epoca, tra cui, Meneghello, Miotti e Caneva, suoi compagni di scuola e di università. Dopo aver conseguito la Maturità Classica, si laureò nel 1946, in Medicina e Chirurgia, all’Università di Pavia e successivamente, frequentò corsi di specializzazione in Svizzera ed al Principe di Piemonte di Napoli. La sua storia personale è per lo più conosciuta dai cittadini porticesi che lo scelsero come medico dandogli fiducia e stima, anche durante la sua intensa attività politica e democratica, raccolse molti consensi e si dedicò alla costituzione dei servizi di “wellfare” per la cittadinanza e per il miglioramento del territorio in un’epoca “aggressiva” come quella post-bellica e della ricostruzione.

Grazie al suo contributo e sostegno ideologico e politico, furono costituite alcune importanti istituzioni locali, quali l’ACLI, l’Associazione Coltivatori Diretti, il Consultorio Familiare; infine, favorì il processo d’insediamento dell’ENEA, sul versante costiero della cittadina porticese, già individuando la potenzialità del water front di cui i primi progetti videro la luce nella seconda metà degli anni ’50/60, del XX° secolo. La sua partecipazione attiva ed il suo impegno sociale è durato fin quasi alla fine dei suoi giorni collaborando, con la Fondazione dell’Istituto Antonino di Ercolano, come medico, ed esperto delle malattie respiratorie, insieme alla carismatica figura di Padre Don Eduardo Fiscone, per la sorveglianza sanitaria degli ospiti. Ha ricoperto l’incarico di sindaco di Portici tra il 1976 e il 1977, ma il suo impegno politico terminò bruscamente, intorno alla fine degli anni settanta, dopo circa trent’anni di militanza nell’area democratica cattolica, avendo ricoperto incarichi di assessore, segretario politico, in alcuni periodi e giunte, dal suo arrivo a Portici. La sua fede ideologica e sociale era stata profondamente delusa dalla deriva culturale/ideologica che il partito andava assumendo in quegli anni di profonde trasformazioni socio-politiche e culturali che la storia ci ha lasciato. Lasciò, quindi, la carica di Sindaco che aveva ricoperto per circa due anni, alla fine del 1977.

Tuttavia, non tralasciò mai di adoperarsi per gli altri favorendo quel rapporto umano, connotandolo sempre di profonda sensibilità.

Le tante attività sociali ed il distinguersi della sua persona all’interno della comunità locale, lo insignirono di numerose onorificenze; tra le tante, ricordiamo quella di “Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” e Cavaliere di San Maurizio e Lazzaro.

La sua intensa e prolifica attività intellettuale ha generato molti scritti, in prosa ed in versi, che gli hanno consentito di ricevere tanti riconoscimenti in Italia e all’estero. Tra questi:

  • Malta 1989 Super Valletta per la poesia;
  • Terzo Graffito d’Oro – Brescia 1993 – per la saggistica;
  • Il Prione 1998 per la narrativa premio Speciale dell’Istituto Storico della Resistenza di La Spezia;
  • Primo Assoluto al Premio San Marco – Città di Venezia 1999, per la narrativa e la poesia;
  • Il Calamaio di Neri in vernacolo veneziano, Pisa 1999;
  • Primo Assoluto al Premio Città di Lerici 2000 per la narrativa e la poesia;
  • Trofeo di Vincitore Premio Cervantes Barcellona 2000;
  • Pavese 2001, S. Stefano Belbo, Primo tra i medici scrittori per la narrativa;
  • Primo Assoluto per la saggistica con targa del Comune a Portovenere nel 2002;
  • Trofeo per la poesia al Premio Città di Lerici, 2006;
  • Vincitore Assoluto a Bardolino 2006.

Ed i suoi libri, tra i quali ricordiamo:

Nel 2003, Kukkasnea – La Resistenza Cattolica nel Vicentino che ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico;

Nel 2007, vince il Premio Autore alla Fiera del Libro di Torino con il libro inedito “Le grandi beffe” che verrà pubblicato lo stesso anno da La Versiliana Editrice;

Nello stesso anno esce anche “Poeta vignaiolo” per Edizioni Ibiskos Ulivieri, collana Il quadrifoglio;

Nel 2009 va in stampa “I miei 60 anni di vita porticese” de La Versiliana Editrice sulla sua esperienza di primo cittadino della città di Portici;

Nel 2010 è la volta di “Ventitré racconti ed un pacchetto di Camel” di Editrice Veneta.

La sua amabile persona si è spenta nell’aprile del 2011, alla veneranda età di 91 anni, lasciando la sua eredità morale a tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo e frequentarlo, al figlio Luigi, suo erede universale, ha lasciato il compito di proseguire la sua azione sociale al fine di perpetuare nel tempo quei valori di cui era testimone e portatore.